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Squadra di creativi al lavoro su un progetto

Comunicazione per il B2B - parte I

Una volta era il listino con le sue scontistiche, poi la comunicazione istituzionale, negli ultimi anni il CRM; l'evoluzione non si ferma e gli strumenti con cui realizzare il perfetto Communication Mix nel B2B sono sempre nuovi. A questo si aggiunge l'emergere di nuovi bisogni, nuovi stili di fruizione, nuove frontiere tecnologiche e nuovi media che investe - inevitabilmente - anche buyer e stakeholder modificandone profondamente il comportamento decisionale.

Partiamo allora da quelle che sono le risultanze degli ultimi studi:

  • aiutami in tempo reale
  • impara a conoscermi di più
  • sorprendimi sempre e ovunque

è questo secondo Google che gli utenti chiedono al motore di ricerca più famoso del globo. Questo dato è significativo per il B2B? La risposta è ovvia ma cerchiamo di comprendere perché. La ragione è semplice: le esigenze (e le aspettative) delle persone non cambiano quando indossano la casacca del professionista; chi è abituato nella propria vita extralavorativa a ottenere feedback in tempo reale, per esempio, si aspetta la medesima rapidità quando sta cercando informazioni da un'azienda che sta contattando per lavoro. Da questo deriva che le aziende oggi devono anche essere pronte a selezionare comunicazioni utili e rilevanti (ok, avete capito: stop alla valanga di newsletter con cui il marketing vecchio stampo inonda tutti, indistintamente, i contatti del database aziendale) e soprattutto a investire nell'esperienza di comunicazione dai touch point ai semplici messaggi trigger (quelli che vengono lanciati in automatico quando si compie un'azione, il classico esempio è la mail di ringraziamento dopo un acquisto) con lo scopo di generare il cosiddetto effetto-wow.
Come fare tutto ciò? Vediamo gli strumenti più significativi, vecchi,  nuovi e… del futuro!

[PARTE II]

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